CAUSE
La concomitanza di tre fattori: biologici generali, biologici locali e meccanici locali contribuiscono alla formazione delle lesioni da decubito.
Fattori biologici generali: sono essenzialmente: anemia, malnutrizione e carenze specifiche, patologie neurologiche, malattie metaboliche (come per es. il diabete) disidratazione, neoplasie. In particolare, per quanto riguarda l’alimentazione, secondo gli studi epidemiologici il 70% dei pazienti con piaghe da decubito ed il 55% di quelli a rischio di svilupparle presentano un quadro di malnutrizione.
L’alimentazione è fondamentale poiché si è visto che la gravità della lesione è legata all’entità del deficit nutrizionale. La malnutrizione è uno stato in cui o per ridotto apporto di nutrienti (malnutrizione primaria) o per cattivo assorbimento o incremento delle richieste (malnutrizione secondaria) non vengono soddisfatti i fabbisogni nutrizionali dell’individuo. La valutazione clinica nutrizionale deve comprendere l’analisi di eventuali recenti cali ponderali o di modificazione delle abitudini alimentari; in questo caso è fondamentale controllare periodicamente il peso dei pazienti.

In termini di prevenzione è utile integrare le diete con alimenti integrativi sia in formulazione liquida che semiliquida. L’alimentazione deve essere ricca di vitamine, sali minerali ed oligoelementi peraltro contenuti dappertutto.
Fattori biologici locali: la macerazione provocata dall’eccessiva umidità della cute la rende più morbida e meno resistente e ciò si verifica nel caso di eccessiva sudorazione, nell’incontinenza urinaria e/o fecale o in presenza di ferite con abbondante essudato. Nei pazienti incontinenti, è importante il cambio frequente del pannolone e l’igiene personale, infatti la persistenza di urine e feci a contatto della cute determina alterazioni dello strato
epidermico per riduzione della secrezione lipidica e sebacea.
Esistono alcune patologie quali il diabete, la sclerodermia e la stessa senescenza che alterano la permeabilità del connettivo e dei piccoli vasi; queste stesse condizioni comportano una distruzione dei recettori nervosi cutanei tattili e dolorifici, con riduzione/assenza della percezione della necessità di cambiare posizione.
Fattori meccanici locali: sono principalmente: compressione, sfregamento e frizione.
La compressione determina un’ischemia del tessuto per cui una forza esterna è superiore alla pressione con cui il sangue circola nei capillari determina la chiusura del vaso e quindi un’ischemia del tessuto circostante con ridotto apporto di ossigeno e nutrienti; è anche impedito il drenaggio linfatico periferico tessutale per cui si scatena un processo di degenerazione tessutale.
Lo sfregamento è un’altra causa di lesione. Si realizza per scorrette manovre di mobilizzazione del paziente per cui la cute “sfrega” sulle lenzuola provocando un’abrasione ossia una perdita di cellule dallo strato corneo tanto da produrre sanguinamento. La frizione è la forza di deformazione tangenziale che si produce quando due strati cutanei scivolano uno sull’altro in direzione opposta e causano una lesione del tessuto sottostante.

ALCUNI UTILI ACCORGIMENTI PER PREVENIRE LE LESIONI DA DECUBITO
– Evitare gli indumenti stretti e le coperte troppo pesanti, specialmente sui piedi.
– Evitare che il malato abbia troppo caldo e sudi.
– Evitare gli indumenti che possono causare attrito (calze autoreggenti, cinture strette, ecc.).
– Assicurarsi che il lenzuolo di sotto non faccia grinze.
– Controllare che il malato non abbia in tasca oggetti che possano causare attrito.
Un fattore che può attenuare la manifestazione dei segni precoci di comparsa delle ulcere da decubito è costituito dalla riduzione della percezione del dolore. Nell’anziano infatti vi è una riduzione dei recettori responsabili della sensibilità pressoria e tattile. La somministrazione di farmaci analgesici e sedativi può rendere il problema ancora più evidente.

L’IMPORTANZA DEL MOVIMENTO
Ogni malattia o condizione che riduca nel paziente l’abilità di muoversi liberamente aggrava il rischio di insorgenza di lesioni da decubito. La compromissione dello stato mentale, le malattie psichiatriche, la sedazione farmacologica, il dolore e le fratture ossee, diminuendo la mobilità del soggetto, costituiscono i fattori di rischio. Per evitare il formarsi di lesioni da decubito è fondamentale attuare un protocollo di mobilizzazione con adeguato cambio della postura. La mobilizzazione è il movimento della persona provocato dal personale addetto all’assistenza che si divide in attiva assistita e passiva. E’ attiva assistita quando è svolta dal paziente sotto la guida dell’operatore, è passiva quando è svolta dall’operatore o da un mezzo meccanico.
Il movimento è considerato la prima difesa dell’organismo contro i danni da compressione: al paziente valutato a rischio, deve essere applicato un protocollo personalizzato di cambio di postura, per alternare le zone sottoposte a compressione ed evitare l’ostruzione del microcircolo, quindi l’ischemia e la necrosi. Si consiglia la rotazione periodica del paziente ogni due ore, ma il protocollo dovrebbe essere individuale per ogni paziente. Viene indicato l’intervallo di tempo di due ore perché da studi effettuati questo è il tempo medio necessario perché si instauri sofferenza cutanea con danni del microcircolo. Se il paziente fosse immobilizzato per lungo tempo in carrozzina è ugualmente necessario mobilizzarlo ad intervalli regolari.

ADOZIONE DI AUSILI E PRESIDI
Materassi, cuscini, sollevatori, carrozzine. Alzacoperte: per evitare che il peso delle coperte ulcerino le dita del piede o condizionino l’equinismo; l’utilizzo dell’alzacoperte serve anche per consentire aerazione sotto le coperte. Spondine di contenzione: per consentire al paziente i cambi di postura. Cuscini e cunei evitano lo scivolamento del paziente e il piede equino ed aiutano a creare posture alternative.
Cuscini per carrozzine al silicone, a bolle d’aria, in fibra cava. Il cuscino deve avere una conformazione anatomica, deve essere antiscivolo, deve permettere una lieve abduzione degli arti.
Sovramaterassi e materassi ad acqua, ad aria, in gommapiuma, in fibra cava, in poliuretano, a fluttuazione, a pressione alternata.
Si ringrazia per le fonti: www.Geragogia.net© www.Alzheimer.it

A cura dell’Infermiera Roberta

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