Il delirium o stato confusionale acuto è una sindrome caratterizzata da un alterazione transitoria (massimo 6 mesi di durata: oltre questo periodo si deve escludere e pensare ad una probabile demenza) e fluttuante dello stato di coscienza. E’ una condizione comune e grave nell’anziano, ma frequentemente sottostimata. La sua prevalenza nei soggetti ospedalizzati va dall’11 al 42% e si accompagna ad un prolungamento del ricovero, ad elevata mortalità e ad un alto rischio di istituzionalizzazione.

CAUSE

  • Cause nutrizionali: avitaminosi, deficit di folati, squilibri elettrolitici, stati di disidratazione.
  • Intossicazioni: alcool, monossido di carbonio.
  • Fattori iatrogeni: immobilizzazione prolungata a letto, farmaci (psicotropi, antibiotici, antinfiammatori, diuretici ).
  • Patologia di base: stati febbrili, cardiopatie, tumori cerebrali, cerebropatie vascolari.
  • Traumi cranici.

SINTOMI
Si caratterizza per la variabilità dei sintomi, sia in termini quantitativi che qualitativi, con compromissione dello stato di vigilanza, dell’attenzione, dell’orientamento, del pensiero astratto, della memoria, del comportamento e del ritmo sonno/veglia. Il delirium può essere distinto in:

  • Ipercinetico, quando si presenta con ansia, iperattività o aggressività
  • Ipocinetico, quando invece prevale letargia, rallentamento ideomotorio
  • Misto, quando il corteo sintomatologico è dato dall’alternanza delle due condizioni suddette.

TRATTAMENTO NON FARMACOLOGICO

  1. fornire adeguata idratazione e regolare apporto nutritivo, anche per via parenterale
  2. favorire le relazioni sociali del paziente con familiari e amici
  3. uso di occhiali e protesi acustiche appropriati per correzione dei deficit sensoriali
  4. il dolore e le alterazioni della minzione e della defecazione possono essere da soli causa di delirium: è necessario trattare il dolore e regolarizzare la funzione urinaria e quella intestinale.
  5. non sedare immediatamente il paziente con wandering (cioè tendenza al vagabondaggio): allestire spazi protetti dove il soggetto possa muoversi liberamente
  6. favorire l’attività fisica, mobilizzando il paziente per evitare la sindrome da allettamento.

Si consiglia di parlare con l’anziano, chiamarlo per nome e spiegargli quello che si sta facendo. Durante la remissione dei sintomi, rassicurare il soggetto che non sta “diventando pazzo” e che non si deve sentire in colpa o vergognarsi per il suo comportamento.

TRATTAMENTO FARMACOLOGICO
Si parla di «contenzione farmacologica», in quanto il farmaco non tratta la causa, ma piuttosto tende a sedare le manifestazioni disturbanti. I farmaci devono essere usati solo quando non sono serviti i mezzi non farmacologici, in particolare:

  1. quando l’agitazione causa uno sforzo eccessivo per l’apparato cardio-respiratorio del paziente (per esempio negli scompensati cardiaci cronici)
  2. quando diventa impossibile somministrare la terapia farmacologia usuale
  3. quando il paziente è pericoloso per sé e per gli altri.

NON ESISTE IL FARMACO IDEALE: quando sono prescritti farmaci sedativi si utilizza il dosaggio minimo efficace, per il più breve tempo possibile (ciò richiede un monitoraggio attento e frequente dello stato clinico e della terapia da parte del medico).

COMPLICANZE
Le principali complicanze della confusione mentale acuta sono le cadute, i problemi di continenza sfinteriale, la riduzione dell’autosufficienza, le piaghe da decubito. E’ importante ricordare:

  1. i mezzi di contenzione fisica (lenzuola, sbarre, ecc.) in realtà non riducono il numero di cadute ed aumentano il rischio di trauma. È preferibile abbassare il letto o mettere il materasso direttamente sul pavimento.
  2. si deve fornire al paziente una regolare toilette, trattare prontamente le infezioni delle vie urinarie e cercare di evitare, per quanto possibile, l’utilizzo di cateteri vescicali (i malati tendono a strapparseli e a provocarsi sgradevoli traumi; in più favoriscono le infezioni delle vie urinarie).

A cura del dott. Perico e dell’Infermiera Roberta

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